La tecnologia del legno, proposta alla committenza, era la più efficace a risolvere una dualità di fondo del progetto: la velocità di esecuzione e la resa energetica elevata. Il risultato è un edificio che si inserisce con chiaro vigore nel contesto ma in modo armonico, tra la strada di grande percorrenza (SS 16) e il fiume Canalbianco. Diviene dunque un elemento di cerniera in un luogo anonimo senza elementi distintivi. La struttura del nuovo edificio, con maglia 5x3 ml, posata su plinti, si dichiara in alzato sostenendo a quota +50 cm il piano di calpestio, costituito da un solaio con struttura in legno. La “soletta” rialzata diventa parete e poi senza discontinuità forma la copertura della struttura che sarà realizzata con pannelli in legno con isolante e impermeabilizzante. Il legno non è in vista ma, una volta isolato termicamente, viene rivestito con intonaco, elemento tradizionale dell’architettura padano-veneta. La parte più chiusa, quella della produzione, dialoga con le ampie vetrate del lato vendita che guardano verso la campagna circostante e la vegetazione che abbiamo preservato sul retro. La lunga rampa raccorda gli elementi divenendone essa stessa componente eccezionale. In un luogo di distratto e rapido attraversamento il colore gioca un ruolo essenziale: l’arancione della parete in contrasto con il grigio delle pavimentazione in cemento lisciato e il crema della C pavimento- parete-tetto, attrae senza bisogno di ulteriori inutili richiami percettivi.
Co-progettista arch. Enrico Bonvento Strutture: ing. Pietro Pennacchietti